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Piemonte, in lungo e in largo

Due passi a Carmagnola

Dici Carmagnola e pensi al Conte ... e al Manzoni.


Ma poi ci vai e scopri che c'è tanto altro, per esempio i peperoni, tanto importanti che ogni anno attirano migliaia di turisti per una fiera dove i contadini portano i loro peperoni come se fossero dei gioielli per vincere il premio del miglior peperone di Carmagnola


Dici Carmagnola e pensi al Conte ... e al Manzoni. Ma poi ci vai e scopri che c'è tanto altro, per esempio i peperoni, tanto importanti che ogni anno attirano migliaia di turisti per una fiera dove i contadini portano i loro peperoni come se fossero dei gioielli per vincere il premio del miglior peperone di Carmagnola. Ma poi bisogna alzare lo sguardo, come ci suggerisce il sindaco della città, per capire che Carmagnola è anche cultura e storia, a Carmagnola c'è per esempio un palazzo Lomellini, sì della famosa famiglia di Genova, e noi abbiamo trovato un discendente per farci raccontare la storia di questo palazzo. Il legame con la Liguria non si ferma qui, il mare più vicino al Piemonte è quello Ligure e così nelle stradine di Carmagnola troviamo un piccolo museo Navale con i simboli delle Repubbliche Marinare, non male per trovarci nella campagna alle porte di Torino. Poi a Carmagnola c'è una preziosa Sinagoga perfettamente restaurata, e un museo sulla lavorazione della canapa, eh sì perché qui, ancora prima che i peperoni, si coltivava la canapa! E poi ci sono le piazze, i palazzi e le chiese. Cosa aspettare a visitare Carmagnola? ma prima guardate il video di Eats&Travels!

Itinerario nelle Langhe

Un bel viaggiare tra i vigneti, siamo nelle Langhe, tra Barolo e Monforte d'Alba


Itinerario nelle Langhe - da Barolo a Monforte d'Alba - LE LANGHE - con MICHELA RESI - riprese e montaggio di DAVIDE ROMANINI


Abbiamo visitato Barolo, la Cappella del Barolo, Monforte d'Alba, l'Azienda Agricola Conterno Fantino, il Museo Martina di Monforte d'Alba, la Biblioteca di Monforte d'Alba e abbiamo incontrato GIUSEPPINA “PEPOS” BENEVELLI, CLAUDIO BOTTO, SILVANO BENEVELLI, LIVIO GENESIO, DONATA INGLESE

Il Sacro Monte di Varallo

Continua il viaggio di Iuliana Ierugan alla scoperta di Varallo Sesia e del Sacro Monte.


In questa seconda parte la visita di Iuliana parte dal centro della città di Varallo nella piazza principale della città, intitolata a re Vittorio Emanuele II

Continua il viaggio di Iuliana Ierugan alla scoperta di Varallo Sesia e del Sacro Monte.


In questa seconda parte la visita di Iuliana parte dal centro della città di Varallo nella piazza principale della città, intitolata a re Vittorio Emanuele II.


Qui lo sguardo è immediatamente catturato dalla monumentale Collegiata di San Gaudenzio, che sorge su un promontorio roccioso. L’edificio, che domina dall’alto, è collegato alla piazza sottostante da un’ampia scalinata ed è circondato da un arioso loggiato costituito da 28 archi sorretti da colonne.


L'itinerario prosegue verso un luogo che forse in Piemonte non ci si aspetta, il Sesia è il fiume di Varallo, ma poco più a monte il Torrente Mastallone prima di immettersi nel Sesia passa sotto il ponte (appunto del Mastallone), siamo a Varallo Beach, un paesaggio davvero inusuale per la montagna con una vegetazione selvaggia che si specchia nelle acque cristalline di questo tratto del torrente dove Iuliana ha approfittato per fare un bagno rigenerante.


E' il momento di tornare per il pranzo alla Casa del Pellegrino, dove la troupe di Eats&Travels ha soggiornato, dopo aver scoperto che una delle più antiche cappelle del Sacro Monte si trova proprio all'interno dell'Albergo Casa del Pellegrino Iuliana ha assaggiato alcuni piatti tipici del luogo, la polenta concia e le chicche di patate (gnocchi) con la fonduta di Beola e scoperto alcune particolarità del Gattinara, un vino che, come il Barolo, nasce da un'uva di eccellenza piemontese, il Nebbiolo. L'itinerario prosegue con un giro nel centro storico di Varallo e si conclude a Villa Durio con una visita al sindaco Eraldo Botta per scoprire che Varallo è anche Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e Quattro Fiori dei Comuni Fioriti è custodisce una delle più importanti pinacoteche del Piemonte

Monferrato e Infernot

Monferrato e Infernot, patrimonio dell'Unesco.


Eppure non li conoscono tutti, forse perché si trovano in proprietà private e per visitarli è necessario accordarsi coi proprietari.

Per chi non lo sapesse gli Infernot sono i luoghi deputati a custodire il bene più importante del Monferrato fin dall'800: il vino

Monferrato e Infernot, patrimonio dell'Unesco.


Eppure non li conoscono tutti, forse perché si trovano in proprietà private e per visitarli è necessario accordarsi coi proprietari.


Noi siamo stati fortunati contattando Federica Alberta Morone, presidente dell'Associazione Palazzo Tornielli, che ci ha subito accolti.


Ed è proprio sotto Palazzo Tornielli che abbiamo potuto visitare questo mondo sotterraneo, custode del bene più importante del Monferrato nell'800: il vino.


Gli Infernot sono stati scavati nell'ottocento adiacenti o sotto le normali cantine nelle quali si produceva il mosto che diventava vino nelle botti di rovere.


Una volta imbottigliato il vino necessitava di un luogo ancora più sicuro, nacquero così gli Infernot, luoghi sotterranei divenuti anche all'epoca luoghi conviviali di ritrovo, al termine della galleria con le nicchie che custodivano le bottiglie si trova infatti sempre una sala più ampia.


La struttura dei vari Infernot è infatti sempre analoga. A Palazzo Tornielli si organizzano anche matrimoni o eventi culturali, ma le tre strutture che attraversano medioevo, rinascimento ed epoca più recente custodiscono nelle proprie viscere questi Infernot, tutti rigorosamente risalenti all'ottocento, il secolo in cui videro la luce per diventare oggi una delle attrattive più pittoresce e uniche del Monferrato.


Ringraziamo Federica Alberta Morone per averci fatto da guida. Informazioni su Palazzo Tornielli: www.palazzotornielli.eu Base strategica di Eats&Travels per la realizzazione di questo video "Ca Borgo Vecchio", a Brusasco, a circa 20 minuti d'auto da Mombello Monferrato.

Il Lago d'Orta

Orta San Giulio è un piccolo borgo in provincia di Novara che fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. Il panorama è spettacolare e la piccola isola di San Giulio, vista dalla costa, ha un aspetto fiabesco

Orta San Giulio è un borgo caratteristico, ricco di locali e ben attrezzato, la visita all'Isola avviene prendendo un piccolo traghetto, la traversata dura pochi minuti e una volta giunti a San Giulio ci si ritrova catapultati in un'altra epoca, una sola strada percorre l'intero territorio occupato quasi interamente dal monastero benedettino Mater Ecclesiae.


Lungo il percorso numerosi cartelli invitano al silenzio e alla meditazione.


Una volta tornati a Orta San Giulio ci si può dirigere, a piedi o in auto, verso il sovrastante Sacro Monte, dedicato alla vita di San Francesco.

Silvano d'Orba

A Silvano d'Orba, tra oro, distillati e burattini.

Questo borgo in provincia di Alessandria, riconoscibile da lontano per il suo castello e per la sua Chiesa di San Pietro, è conosciuto, fra l'altro, per le sue antiche distillerie che producono grappa con il cosiddetto metodo discontinuo dell'alambicco a bagnomaria alla piemontese.


Infatti il comune vanta la definizione di "Borgo della Grappa". Silvano d'Orba deve il suo nome al fiume Orba, nel quale non è raro trovare qualche ricercatore d'oro. Inoltre A Silvano d'Orba ha sede anche un'importante rassegna nazionale ed internazionale all'insegna della tradizione dedicata Ai Bravi Burattinai d'Italia.

Murazzano nelle Langhe

Siamo a Murazzano, in provincia di Cuneo, un piccolo borgo definito "Scudo e chiave del Piemonte" per la sua posizione strategica, è uno dei principali centri dell'Alta Langa. La sua torre millenaria quadrata alta 33 metri e priva di fondamenta è l'emblema del paese. Dall'alto si delineano perfettamente le Langhe che degradano fino alla pianura, con torri, castelli e vigneti, nella cornice delle Alpi dominate dal Monviso

Era l'opera più forte e più sicura di tutto il sistema di difesa e come ultimo rifugio.


Al castello era collegata da una passerella, a sette metri dalla base, dove ancora adesso si trova la porta d'ingresso per salire sulla sua sommità. Sotto il castello si snodava il ricetto costituito da mura che presentavano ad intervalli regolari delle torri quadrate (alcune ancora visibili). Il Mulino è il monumento più antico del paese. Risale a prima del 1000 al tempo delle invasioni saracene come torre di vedetta.


Dalla sua sommità si segnalava l'arrivo dei nemici agli abitanti dei valloni sottostanti. In seguito fu usato come mulino azionato dal vento, ne fanno fede i due fori della merlatura nei quali era inserito l'asse che mosso dalle pale esterne trasmetteva la forza motrice alle macine. Il Santuario Beata Vergine di Hal sorge fin dalla prima metà del 1600 sui resti di una chiesa più antica "S. Maria di Buzzignano extra muros".


In esso è venerata dal 1630 un'immagine della Madonna con il bambino dipinta su una lastra di ardesia. La presenza dell'immagine della Beata Vergine di Hal fu sempre ritenuta come segno di benevolenza da parte del cielo. Attigua al Santuario della Beata Vergine di Hal rimane l'arco a sesto acuto e la piccola torre sovrastante la porta di Buzignano.


La "Porta Bullaria" in Via Lorenzo Bruno, era così chiamata perché punto di consegna della "bolla" del pedaggio per l'entrata nel Comune. Da questa porta, inizia la strada del "Rolin" che sale verso la parte alta del paese e che ricorda il "Rivellino" fortificazione esterna oltre la muratura per facilitare le sortite. Sulla Via Conte Adami che porta alla Parrocchia sorge un palazzo di stile eclettico, Palazzo Tovegni. La curiosità è che fu costruito all'inizio del 1900 riproducendo nei minimi particolari la facciata di un palazzo norvegese.

Zoo Safari delle Langhe

Gli animali ospitati qui hanno trovato il loro habitat naturale, alcune specie protette sono state salvaguardate, la longevità è elevata e ci sono stati diversi casi di riproduzione in cattività di animali a rischio di estinzione, come le tigri siberiane

Michela vi porta alla scoperta di uno degli itinerari più divertenti per i bambini: lo zoo safari. In questo caso siamo a Murazzano, in Piemonte in provincia di Cuneo, per visitare il Parco Safari delle Langhe che si sviluppa su di una spettacolare area di oltre 70 ettari che garantisce ampie superfici per ogni tipo di animale, all'interno di uno scenario naturale totalmente incontaminato. Il percorso si snoda lungo un itinerario di 5 chilometri interamente percorribile a bordo della propria auto. In alcuni punti è possibile scendere, in altri, popolati dagli animali più pericolosi, bisogna rimanere all'interno dell'abitacolo.


Gli animali ospitati qui hanno trovato il loro habitat naturale, alcune specie protette sono state salvaguardate, la longevità è elevata e ci sono stati diversi casi di riproduzione in cattività di animali a rischio di estinzione, come le tigri siberiane.

Varallo Beach

Anche Varallo pur essendo in Piemonte ha la sua zona balneare, ed è di tutto rispetto!

Varallo Beach, la spiaggia sotto al Ponte del Mastallone, in pieno centro a Varallo è un angolo particolarmente suggestivo e con l’arrivo della bella stagione diventa un luogo ambito sia per i cittadini che per i turisti.


L'area è attrezzata dal Comune con sdraio ed ombrelloni ed è accessibile gratuitamente. Iuliana Ierugan la ha visitata per noi!

Una savana nel biellese

Anche l'Italia ha la sua savana! nei pressi di Ricetto di Candelo, splendido borgo piemontese, si trova la Riserva delle Baragge, un'area di diversi ettari dalle caratteristiche geologiche e botaniche del tutto analoghe a quelle di una savana

Anche l'Italia ha la sua savana! nei pressi di Ricetto di Candelo, splendido borgo piemontese, si trova la Riserva delle Baragge, un'area di diversi ettari dalle caratteristiche geologiche e botaniche del tutto analoghe a quelle di una savana.


Mancano solo i leoni, le tigri, le zebre e le giraffe ma il panorama è davvero mozzafiato, e soprattutto inaspettato in un luogo in provincia di Biella, a cento chilometri circa da Torino e Milano e a duecento chilometri da Genova. Insomma anche in Italia non serve prendere l'aereo per visitare una savana.


La savana, infatti, è un bioma terrestre soprattutto subtropicale e tropicale, caratterizzato da una vegetazione a prevalenza erbosa, con arbusti e alberi molto distanziati tra di loro, il terreno è generalmente arido e proprio di molte zone di transizione fra la foresta pluviale e il deserto o la steppa in Africa centrale, Sud America, India, Indocina e Australia. Le savane di solito si formano in seguito a precisi accadimenti climatici, oppure a causa di incendi stagionali.

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