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Capalbio e dintorni

Capalbio è ...

Capalbio è il borgo più a sud della Maremma Toscana.


Capalbio è ... mare


Capalbio è ... cultura


Capalbio è ... cucina


Capalbio è ... vino


Capalbio è ... ospitalità


Capalbio è ... una vacanza diversa

La base strategica di Eats&Travels è l'Hotel Valle del Buttero, alle porte del borgo, il direttore Riccardo Sebastiani è stato la nostra guida e ci ha aiutati nell'organizzazione.


Conduttrice del video: Iuliana Ierugan


Riprese e montaggio a cura di Davide Romanini

Capalbio, centro storico medievale del 1200, sorge nel cuore della Maremma toscana e conserva quasi intatta la sua struttura originaria, risalente al tempo della dominazione Aldobrandesca. La doppia cerchia di mura, ben conservata, cinge il castello davanti ad un panorama mozzafiato. ​


Passeggiare per Capalbio è un tuffo nel passato e un'esperienza magica in una delle località che più simboleggia l’unicità del patrimonio storico, artistico e naturale italiano.


Siamo nel comune più a sud della Toscana e se ​il borgo testimonia l’opera dell’uomo nel tempo​basta ​allontanarsi poche centinaia di metri dal centro per ritrovarsi attorniati dalla campagna e dalle colline​ della Maremma Toscana. ​Una visita a Capalbio ​non può limitarsi al borgo, bisogna assolutamente raggiungere il mare e passeggiare per il litorale, che si estende per circa 12 km​ ​ed è caratterizzato da lunghe spiagge sabbiose e acqua cristallina, costeggiate da fitta macchia mediterranea. Gli accessi alla spiaggia sono ​pochissimi,​ è famosa l'Ultima Spiaggia ma ​chi lo preferisce può ​trovare una spiaggia libera​ e selvaggia.


Una curiosità: la Maremma è stata terra di Briganti e a Capalbio bazzicò il più famoso brigante maremmano, tale Domenico Tiburzi che visse alla fine dell'800 guadagnandosi con le sue azioni la fama di criminale senza Dio ma contemporaneamente amato dalla popolazione di Capalbio dell'epoca che lo considerava una sorta di Robin Hood in salsa toscana e vedeva in lui un paladino della povera gente, un brigante che rubava ai ricchi per donare ai poveri.


Quando Tiburzi morì, nel 1896, il parroco di Capalbio si rifiutò di seppellirlo nel cimitero ma il popolo si ribello e il compromesso fu quello di seppellirlo sul confine, mezzo dentro e mezzo fuori dalla terra consacrata. E se vogliamo continuare a parlare di personaggi dannati a pochi chilometri da qui, a Porto Ercole, nel 1610 trovò la morte il Caravaggio. In fuga rocambolesca da Napoli avrebbe contratto la malaria in queste terre allora paludose, ma c'è chi dice che fu assassinato.


Sulla Feniglia una stele ricorda l'evento che è tutt'ora avvolto dal mistero.

Talamone,

Gioiello della Maremma

Talamone si trova a poco più di mezz'ora d'auto da Capalbio ed è una delle perle della Maremma Toscana, pochi chilometri più a nord dell'Argentario.

In questo itinerario lo visitiamo in compagnia di Michela Resi.

Talamone è uno dei tanti gioielli della Maremma Toscana, un borgo marinaro su un promontorio roccioso che si trova a sud del Parco Nazionale della Maremma e a nord del Monte Argentario.


La spiaggia attira turisti da tutto il mondo ma il turismo balneare non è l'unico in questa zona della Maremma dove anche enogastronomia, storia e cultura sono di notevole interesse.


La Rocca Aldobrandesca che sovrasta il paese è una fortezza imponente fatta costruire dagli Aldobrandeschi nel tredicesimo secolo, semidistrutta dai pirati fu ricostruita nel sedicesimo secolo e divenne più tardi il punto di raccolta per i volontari che si imbarcarono a Talamone per unirsi a Garibaldi per la spedizione dei Mille. Anche la cinta muraria risale al tredicesimo secolo, delle antiche porte che permettevano l’accesso oggi rimane solo Porta Garibaldi.


Il faro di Talamone risale al 1865 quando fu attivato dalla Marina Militare Regia per l’illuminazione del promontorio, fu ristrutturato nel 1947 ed è costituito da una torre a sezione quadrangolare in muratura bianca addossata al bastione sud delle mura.

Il porto di Talamone fu un importante scalo Etrusco e successivamente un approdo romano, oggi è un attrezzato porticciolo affacciato sull’omonimo golfo di Talamone che si affaccia sull’Argentario.

Saturnia


Le terme libere

Le Terme di Saturnia e le sue acque sulfuree che sgorgano dal sottosuolo con una portata di 800 litri al secondo ed una temperatura costante di 37° Centigradi, erano conosciute già ai tempi degli Etruschi i quali avevano individuato nella sorgente virtù "miracolose". 

Ma successivamente furono i Romani i primi a creare veri e propri edifici per lo sfruttamento terapeutico della sorgente e a trarre beneficio dalle Terme di Saturnia.


Nel Medioevo la particolarità di questo luogo derivante dall'odore di zolfo, dal vapore acqueo e dal calore sprigionato propiziarono molte leggende, si narrava che il diavolo uscisse da qui per lasciare gli inferi e la zona era descritta come un luogo stregato e demoniaco.


Oggi ovviamente Saturnia è rinomata proprio come centro termale, ma è possibile beneficiare delle acque di Saturnia anche presso le cascate del Gorello (o del Mulino), di libero accesso, poste a 2 km dal borgo di Saturnia. 

Capalbio,

tra sapori e briganti

La storia del brigante Tiburzi e un assaggio dei piatti della tradizione maremmana.

A Capalbio abbiamo chiesto quale fosse un locale storico da visitare e ci è stata segnalata la Trattoria da Carla dove il proprietario Palmiro ci ha raccontato una storia sorprendente, tramandata da prima del '900 fino ai giorni nostri.


In origine queste mura ospitavano una bettola dove comuni avventori e briganti poco famosi o temuti come Tiburzi si fermavano per consumare i loro pasti preparati dalla Marianna.


Proprio Tiburzi fu il brigante più temuto della Maremma, ma non un brigante qualunque, una sorta di Robin Hood che grazie alla sua personalità e influenza coi proprietari terrieri riusciva ad aiutare i poveri e per questo era benvoluto nella zona.


Si dice che pranzò proprio in questo locale, Palmiro ci ha indicato il tavolo al quale Tiburzi sedette accanto a un brigadiere riuscendo a farla franca e a non farsi riconoscere.


Oggi questo locale si chiama La Torre da Carla e affaccia sulla splendida Piazza Magenta, nel centro storico di Capalbio. Qui si possono assaggiare i piatti della tradizione maremmana ma per la degustazione ... dovete aspettare la prossima puntata!

Capalbio,

degustazione alla Maremmana

Nel locale storico La Torre da Carla di Capalbio la troupe di Eats&Travels ha potuto degustare veri e propri piatti della tradizione maremmana.

Il menu? acquacotta, tortelli ricotta e spinaci, pappardelle al sugo di cinghiale (di manzo per Michela che non mangia cacciagione), cinghiale alla cacciatora, fagioli cotti lentamente alla brace.


Se ci seguite avete visto nella puntata precedente che questo locale un tempo era una locanda frequentata dai briganti, oggi è una trattoria specializzata in piatti della tradizione maremmana, ideale per i turisti.

Una giornata coi butteri

Cowboys, gauchos, alle nostre latitudini semplicemente butteri ...

Cowboys, gauchos, alle nostre latitudini semplicemente butteri ...


Essere butteri non è solo una professione, è uno stile di vita, la scelta di una vita dura ma ricca di soddisfazioni, a contatto con la natura e con degli splendidi animali. Abbiamo visitato il maneggio Sant'Irma, a pochi passi da Capalbio, per vivere una giornata coi butteri, un'esperienza indimenticabile guardandoli lavorare coi cavalli sellati rigorosamente con sella maremmana.

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